Alla conferenza stampa organizzata il 29 marzo nella sede della Fnsi per denunciare l’attacco giudiziario (e non solo), scatenato dai fratelli Cosentino contro l’editore e gli autori del libro ‘il Casalese’ ci sono state tre presenze a sorpresa: Sergio Carlino, Mario De Bellis e Carlo Ciaccia, legali di Giovanni Cosentino, fratello di Nicola Cosentino, ex coordinatore e ancora oggi uomo forte del Pdl campano, che (con una citazione di trenta pagine firmata Cosentino Giovanni) ha chiesto un risarcimento di un milione e duecentomila euro e il sequestro e la distruzione del libro.
Due giorni prima l’avvocato Carlino si era presentato anche all’iniziativa promossa a Napoli dall’Ordine dei giornalisti della Campania nella sede di via Cappella vecchia. E lettere di ‘diffida’ sono state inviate nelle ultime settimane dai tre legali anche a chi ha partecipato o promosso le presentazioni che dall’uscita del libro il 25 novembre scorso sono state organizzate in Campania e a Roma (il 10 gennaio a palazzo San Macuto con i deputati Italo Bocchino (Fli), Luisa Bossa (Pd) e Maurizio Paniz del Pdl).
Il pressing degli avvocati non sta però fermando gli autori del libro e l’editore |
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Pietro Valente, che sul profilo Facebook della casa editrice ha lanciato un appello per raccogliere firme contro "il bavaglio".
Intanto della citazione ultramilionaria si stanno occupando i quotidiani,
i siti e i tg nazionali e i giornali stranieri mentre un documento di solidarietà è stato approvato all’unanimità dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti riunitosi il 29 e 30 marzo a Positano (“la richiesta di sequestro e distruzione del libro evoca fantasmi totalitari”).
Sulle iniziative giudiziarie del fratelli Cosentino il 29 marzo tredici parlamentari (con Francesco Barbato primo firmatario, Giuseppe Giulietti, Fabio Granata, Pina Picierno, Ignazio Messina, Laura
Garavini, Angela Napoli, Stefano
Graziano, Aldo Di Biagio, Pierfelice Zazzera, Augusto Di Stanislao, Antonio Palagiano e Andrea Sarubbi) di quattro gruppi diversi (Idv, Fli, Pd e Gruppo Misto) hanno indirizzato al presidente del consiglio Mario Monti un’interrogazione a risposta scritta.
Prima di Monti, sulle richieste presentate con rito d’urgenza dai legali di Giovanni Cosentino si pronuncerà il 5 aprile il giudice del tribunale civile di Napoli Anna Giorgia Carbone. |